LE ORIGINI DELLE CANTINE DI VETRALLA

La cantina è il luogo utilizzato da secoli per mantenere le vivande e soprattutto il vino in una economia domestica priva delle possibilità che oggi la moderna tecnologia offre a buon mercato. La collina sulla quale sorge Vetralla, alle falde del Monte Fogliano, appartenente alla catena orografica dei Monti Cimini, è stata abitata  pressoché ininterrottamente per più di 2500 anni fino ad oggi e proprio dalle sue cantine è possibile accorgersi di tanto passato. Nel groviglio di gallerie sotto le case del centro storico e del “Borgo Castello” vi sono casi in cui, gli ampi passaggi in falso piano per lo spostamento delle botti, incontrano piccoli cunicoli etruschi o più spaziosi passaggi medievali confluendo in qualche caso, al fondo di grandi cavità a forma di fiasco, residuo di antiche cisterne adibite alla raccolta di acqua piovana o di “butti”( depositi di rifiuti solidi). E’ negli anni successivi al 1500 che viene completato lo scavo vero e proprio delle cantine come oggi lo conosciamo, comprese le cavità grandissime che dall’interno della cinta muraria passa la collina quasi da parte a parte(ve ne sono alcune che coprono una superficie di più di 600 mq con volte alte 5 e 6 metri).

E’ proprio rispettando la geniale intuizione degli ideatori della festa, in cui la cantina è considerata “Il salotto dei poveri” dove tutto è ridotto all’essenziale, in una atmosfera che lega il presente con il passato, nell’autenticità dell’amicizia e della convivialità, che oggi si è voluto tentare di riportare la festa alle sue origini, riproponendo  gli odori e i sapori della tradizione gastronomica vetrallese di un tempo, attraverso la magia di questi luoghi sotterranei.

“ Pur così come sei modesta ed umile, vecchia Vetralla, io t’amo!”

“A.Scriattoli”

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