Andrea Scriattoli nasce a Vetralla il 19 maggio 1856. Quarto di sette fratelli perde il padre quando aveva appena quattro anni. La famigliola va avanti alla meglio aiutata dalle premure di uno zio paterno. Frequenta le elementari poi viene avviato al seminario di Viterbo dove frequenta le classi di Umanistica, Retorica, Logica e Metafisica. Quando si accinge allo studio della Teologia che lo avrebbe consacrato sacerdote, viene chiamato alle armi per il servizio di leva. Durante il periodo militare va avanti con gli studi conseguendo a Perugia la Patente Magistrale Inferiore e l’anno dopo a Spoleto, quella Normale Superiore. Con questo titolo è di fatto maestro elementare. Terminato il soldato torna a casa ma non in seminario. Il Comune di Vetralla gli conferisce l’incarico prima nelle Scuole Elementari, poi nella Scuola Complementare di nuova istituzione, come insegnante di Matematica e Disegno. Questo lavoro gli consente di continuare gli studi della Matematica e si laurea a Pisa nel 1885 discutendo una tesi: “Studi integrali Eureliani”. L’anno successivo il Comune di Viterbo gli assegna nel Liceo la cattedra di Matematica che terrà fino al 1926: trent’anni! Un incarico prestigioso gli fu conferito nel 1926: l’insegnamento di Storia dell’Arte che tenne fino al 1933, in riconoscimentodei meriti acquisiti come archeologo degli Etruschi e studioso dei monumenti della Tuscia. Egli aveva un’intelligenza versatile ed era infaticabilmente operoso.
“Te felice, o Vetralla, che ancor non hai trovato chi per te vecchi codici e archivi spolverò né le piccole glorie d’un dì t’ha ricordato né le grosse vergogne d’un’era che passò!”
Oltre all’insegnamento coltivò altre attività. Certamente quella dello scrivere è stata la più produttiva e la più meritoria. Dalle notizie storiche di Vetralla, scritte dal Serafini nel ‘600 circa, egli trae lo spunto per stendere una nuova storia cittadina: “Vetralla. Pagine di storia Municipale cittadina da documenti d’archivio”. Nel 1886 scrive un bozzetto drammatico dal titolo “Sulla riva Eritrea”. Nel 1902 compone il “Pergolese”. Successivamente “L’ultimo sigaro” e “Maria di Magdala” suo capolavoro. Fra tutte queste attività da tavolino trova anche il tempo per visitare necropoli etrusche e per studiare le opere d’arte di Viterbo.
“Pur così come sei modesta ed umile, vecchia Vetralla, io t’amo!”
Fece parte, per molti anni, della Commissione Edilizia Comunale di Vetralla e nel 1923 venne eletto consigliere dell’Amministrazione. Nel 1933 abbandona definitivamente Viterbo e si ritira a Vetralla e nella sua casa natale, presso l’Ospedale, attende sereno, ma non in ozio, l’incontro con “sorella morte” che avviene il 6 settembre 1936.
Viterbo volle onorarne la memoria intitolando al suo nome una via; così pure a Vetralla sono state intitolate ad Andrea Scriattoli la via dove abitava e la Scuola Media Statale.
Fonte: “Andrea Scriattoli. Loco Natio. Versi” II° edizione a cura di Mario de Cesaris e Antonio Brescia