Il cenobio di S. Angelo viene, forse, citato in una serie di documenti altomedievali, ma è solo in un atto del 1187, che si ha per certa la sua localizzazione sul Monte Fogliano. Nel 1207 Innocenzo III stabilisce che i monaci debbano seguire la regola di S. Benedetto e, nel 1219, Onorio III concede ai frati di passare all’osservanza cistercense. Durante il periodo della cosiddetta “cattività avignonese” (1305-1377), il cenobio viene progressivamente abbandonato e nei documenti appare citato come “romitorio”, scelto, quindi, da monaci che desideravano condurre una vita di tipo eremitico. Tra la fine del XIV e XV secolo passa ai frati del Terz’ordine di San Francesco, ma ben presto torna ad essere un romitorio nel quale si avvicendano ben trentotto eremiti. Nel 1774, chiesa e convento vengono affidati a San Paolo della Croce, il quale vi stabilisce la comunità di Padri Passionisti che tuttora vi risiede. Attualmente dell’antico romitorio restano quattro angusti locali, rusticamente intonacati a calce, uno dei quali corrisponde alla cella di San Paolo. Dal XVIII secolo ad oggi l’intera struttura è stata ampliata, arricchita di opere pittoriche e più volte restaurata.