Alle falde di Monte Fogliano, a ridosso della Riserva Naturale del Lago di Vico, immerso tra le verdi colline del Viterbese si estende il territorio del Comune di Vetralla. Un luogo frequentato tutto l’anno da turisti e amato soprattutto dagli stranieri sia per i suoi siti archeologici, etruschi e romani, sia per gli innumerevoli ambienti naturali che danno rifugio a diverse specie animali e piante. Lo sanno bene le centinaia di pellegrini che ogni anno a piedi o in bicicletta percorrono la storica via Francigena che conduce a Roma e che in questi luoghi trovano pace e ristoro.
Il paesaggio vegetale è costituito da castagni, faggi e cerri, i quali si contengono il predominio al variare dell’esposizione e della natura del terreno, e dalla presenza di molte specie erbacee, anemoni, viole, ciclamini che a primavera arricchiscono il sottobosco rivelando straordinarie forme e colori. Camminare in queste macchie verdi, spesso accanto ad alberi impressionanti per la bellezza e la maestosità dei tronchi e delle ramificazioni, significa immergersi in un ambiente quasi magico, permeato dai giochi di luci ed ombre creati dal fitto fogliame delle piante. Questi luoghi meritano una visita in ogni momento dell’anno, in autunno quando le faggete si colorano di giallo, rosso e oro e l’aria frizzante rende molto estesi i panorami, in inverno, periodo in cui le piante producono i loro frutti ed è possibile intravedere molte specie di passeriformi (merli, cardellini, pettirossi), piccoli roditori (scoiattoli, ghiri) tassi, lepri e predatori comuni quali la faina e la volpe. A maggio finalmente la natura si risveglia anche qui e con la Festa dell’Albero inizia anche una nuova stagione vegetativa.
Questi paesaggi naturali mettono a disposizione un’eccezionale varietà di escursioni: brevi e comode passeggiate portano ai boschi di Monte Fogliano (m. 965), che si specchia sulle limpide acque del Lago di Vico e che va digradando nella Macchia delle Valli (m. 390), nelle località Monte Panese (m. 300), Monte Calvo (m. 286) e, a quote ancor più modeste, nelle Valli di Colle Cupo, Valle Falsetta, S. Vivenzio, Le Pile, ecc.
Oltre alla flora, alla fauna e alle particolarità geologiche c’è ancora molto altro da valorizzare, come le antiche vie selciate, i santuari e le suggestive chiesette isolate. Tutto ciò conserva intatto il fascino di questi luoghi di cui oggi ne sono principali fruitori quanti desiderano ricercare bellezze naturali e una diversa qualità della vita.