Un processo di stregoneria nel 1567 a Vetralla
Laurizia, vedova di Michele di Veiano, donna di casa e contadina, dopo la morte del marito vive da sola e diventa una medica del popolo. Questa donna era conosciuta dai vetrallesi come una “guaritrice” poiché con all’uso di alcuni rimedi legati al sapere popolare, accompagnati da preghiere o formule, cercava di aiutare i bambini malati o in fin di vita. Dall’altra parte però veniva considerata la causa della morte di questi stessi bambini, che dopo essere stati visitati da lei peggioravano o addirittura giungevano alla morte, resi guasti dai suoi rimedi. Con il tempo vennero raccolte una serie di testimonianze che accusavano Laurizia di stregoneria e ben nove omicidi, sulle quali il Cavaliere del Podestà si basò per emanare immediatamente un mandato di arresto. Una volta arrestata Laurizia subì delle torture per oltre tre mesi, come del resto tutte le donne che a quel tempo venivano accusate di stregoneria. Le sue parole, le sue grida di dolore, le sue lacrime e le sue preghiera trasmettevano innocenza.
“Io dico come ho detto, ch’io sono netta e innocente di questo peccato e può essere che questi indicii che sono contra di me l’habino detti gente che mi voglia male, e s’io dicevo l’oratione del occhiaticcio ci dicevo parole bone e non dicevo altro”
Dopo mesi rinchiusa in una cella, Laurizia fu considerata innocente dal giudice poiché senza alcun elemento che provi la sua colpevolezza.
Tra il 1300 e il 1700, migliaia di donne furono accusate di stregoneria solo perchè considerate “scomode” e spesso le accuse di stregoneria erano soltanto un espediente per eliminare dalla società quelle donne poco inclini a rispettare le convenzioni sociali o con la voglia di conoscere e, quindi, di accedere ad una cultura e, di riflesso, ad un potere riservati all’epoca solo agli uomini. Le credenze radicate dell’epoca, la paura per tutto ciò che era condannato dalla Chiesa come l’occulto e l’esoterismo, il bisogno di trovare spesso capri espiatori per situazioni difficili e a volte incomprensibili come malattie e carestie, hanno poi agevolato la nascita di fenomeni come questo.
Battiti, associazione della provincia viterbese, ha organizzato nel 2020 la prima edizione delPremio Letterario Femminile “Laurizia” finalizzato al superamento della discriminazione di genere, contro la violenza maschile sulle donne, e per la promozione e diffusione di una cultura delle pari opportunità.
“La storia di Laurizia è la storia della forza e del coraggio di cui sono capaci le donne, ogni volta che sfidano le convenzioni e oltrepassano i limiti, desiderose di conoscere e determinate a dimostrare il loro valore. “
Fonti:
Porretti.pdf (bibliotecaviterbo.it)
PREMIO LETTERARIO FEMMINILE “LAURIZIA” – Contrappunto House Of Books
Chi erano le streghe? Viaggio nella stregoneria dal Medioevo a oggi (passaggilenti.com)
Le prime femministe furono le streghe bruciate sul rogo (thevision.com)