L’odierna Vetralla sorge in un punto nevralgico della rete viaria che, nell’antichità, collegava i centri abitati dell’Etruria meridionale. A sud, a cavallo delle vallate dei torrenti Mignone e Biedano, corre l’intreccio di sentieri e percorsi scavati nella roccia tufacea degli altipiani (le “vie cave” o “tagliate”) che collegavano gli insediamenti, prima villanoviani e poi etruschi da Marturanum (odierno sito di San Giuliano, vicino Barbarano Romano) a Tuscania, passando per Blera e Norchia (l’antica Orcla) e i centri minori decentrati di San Giovenale, Luni sul Mignone, Roana, Valle Falsetta, Cerracchio e Grotta Porcina. Tali tracciati, in concomitanza con l’inizio della penetrazione Romana in Etruria, nel III secolo a.C., furono unificati e soppiantati dalla Via Clodia, la quale per ampi tratti ne ricalcava il percorso. A nord, sempre a partire dal III secolo a.C. venne iniziata la costruzione della Via Cassia, arteria di importanza strategica per l’espansione di Roma verso l’Etruria settentrionale e l’Umbria che mantenne un ruolo di primo piano nella rete viaria del Centro Italia fin oltre la caduta dell’Impero romano d’Occidente. Infatti l’antico tracciato della Via Cassia, pur sottoposto alle ingiurie del tempo e alle sottrazioni di materiali, continuò a non avere eguali nella viabilità medioevale e il suo solido sistema di infrastrutture, dal basolato ai ponti, garantì il passaggio di merci e persone per secoli, nonostante l’affermarsi di vie di comunicazione di più recente origine come la Via Amerina. In particolare, il tracciato della Cassia fu utilizzato dai pellegrini provenienti da Canterbury e diretti a Roma: lungo il suo percorso, sulle fondamenta di centri abitati Romani sorsero ricoveri e mansiones per la sosta dei viaggiatori come Forum Cassii vicino a Vetralla (ricordata anche come Santa Maria di Foro Cassio o di Forcassi dalla pieve medioevale che vi sorse) be ancora oggi, nel suo tratto centro-italiano, la Via Francigena coincide con il tracciato della Cassia antica.
Oggi è possibile percorrere a piedi tratti degli antichi tracciati e raggiungere al passo i siti archeologici nascosti nei boschi rigogliosi grazie alla fitta rete di sentieri curata dal Club alpino italiano (C.A.I.) che collega Vetralla ai principali itinerari escursionistici della Tuscia, consultabile qui
Il Progetto T.E.D.
Il progetto T.E.D. (Tuscia esplorazione e divulgazione) è un’iniziativa del Dott. Gabriele Trevi, del Dott. Leonardo Maltese e del Dott. Mauro Presciutti, studiosi nativi di Vetralla e nasce, nelle parole dei suoi ideatori, “per creare una banca dati, da chiunque raggiungibile e consultabile per censire ogni genere di luogo che abbia un certo tipo d’interesse (siti archeologici, punti panoramici, geositi, strutture/edifici caratteristici, alberi monumentali, fontanili, ecc.) nella Provincia di Viterbo.” Ai curatori di T.E.D. va il merito della realizzazione della dettagliatissima Carta del Patrimonio archeologico, geologico e naturalistico dei territori prossimali al Comune di Vetralla, recentemente esposta all’esterno della sede della Pro Loco di Vetralla a beneficio di escursionisti e pellegrini e del Site Locator interattivo a cui rimanda il codice QR che troverete nella breve guida scaricabile alla fine di questa pagina. Collegandovi al sito da computer, tablet o smartphone potrete individuare i luoghi di interesse disseminati nei dintorni di Vetralla e in tutta la Tuscia viterbese e seguire la rete sentieristica integrata (Club Alpino Italiano + sentieri percorribili informali mappati da T.E.D.) che collega i diversi siti. Per maggiori informazioni sul lavoro del Progetto T.E.D. – www.tedwebgis.altervista.org o www.facebook.com/ArcheoGeoBio